Parole di grano by Dimitri Ruggeri
Italian | 2010 | ISBN: n/a | 129 pages | PDF | 0.6 MB
Italian | 2010 | ISBN: n/a | 129 pages | PDF | 0.6 MB
Parole di grano è un progetto poematico "inespresso". E una raccolta di poesie scelte, scritte tra il 1991 e il 2005. E da li che nasce la consapevolezza sul cosa dire e sul cosa fare che non sia un puro frutto dellinvolontarismo e del caso. E un camminatoio che mi ha condotto verso un precipizio; da lì la scelta e la consapevolezza della poesia che diventa cruda necessità da quella che, prima per me, era soltanto una dolce ossessione. Dal saggio introduttivo di Vittoriano Esposito,critico letterario e saggista: "Dopo una lunga attesa, trascorsa in rigorose riletture e rifiniture, questa raccolta di poesie vede finalmente la luce, dietro mia insistente sollecitazione al giovane autore, motivata solo dai pregi del lavoro, contenutistici e formali. Queste parole di grano non sono, ovviamente, per essere tali, parole inutili: non hanno nulla della improvvisazione distratta o forzata, tipica della testimonianza giovanile. Sappiamo bene che cè tanta gioventù, oggi, propensa a scambiare il grano con loglio, linflorescenza a spiga in cui si annida spesso un fungo dannoso, con cui il grano si può anche confondere. Maturato anzitempo nel dolore, Dimitri Ruggeri ha imparato opportunamente a distinguere il buono dal cattivo a sue spese, meditando sul bene e sul male della vita e non dando nulla di scontato nel compimento del proprio destino. Di qui, non solo la sua consapevolezza di non voler sfuggire ai doveri del crescere sano, ma anche la persuasione di un sapiente uso della parola, acquisito liberamente diremmo sotto la spinta liberatrice dellistinto, sia pure coltivato con studi e ricerche personali. Tutta la raccolta, infatti, reca il segno della libertà creativa, fortemente avvertita: si apre e si chiude con precisi riferimenti alla terra dorigine, ma senza un disegno volutamente premeditato e senza, soprattutto, un ordinamento obbligato nelle motivazioni della materia ispiratrice. Colpisce appunto, in apertura, una sorta di fusione