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    Paolo Attivissimo - Facebook e Twitter. Manuale di autodifesa

    Posted By: Anthias_31
    Paolo Attivissimo - Facebook e Twitter. Manuale di autodifesa

    Paolo Attivissimo - Facebook e Twitter. Manuale di autodifesa
    Lulu | 2012 | ISBN: 1471661946 | 72 pages | PDF | 5 MB

    Parlare di autodifesa dai social network, come se si trattasse di un nemico o di un aggressore, può sembrare eccessivo. Ma i fatti parlano molto chiaro:
    – I giornali segnalano spesso equivoci, liti e imbarazzi scaturiti da conversazioni o immagini private caricate sui social network e poi trafugate e rese pubbliche.
    – Fra i giovanissimi, e anche fra gli adulti, è di moda scambiarsi foto molto intime sui social network, pensando (erroneamente) che le garanzie di privacy di questi servizi siano credibili.
    – I datori di lavoro e i selezionatori hanno sempre più spesso l‘abitudine di valutare i candidati tramite i social network, in base a quello che gli aspiranti lavoratori vi scrivono e vi pubblicano.
    – Attraverso i social network, i già assunti criticano l‘azienda, rivelano dettagli riservati o si fanno cogliere a simulare malattie e così si trovano licenziati a causa dei social network, perché non si rendono conto di essere letti anche dai colleghi, dal datore di lavoro o dalla concorrenza.
    – Gli avvocati divorzisti usano la cronologia delle attività sui social network del coniuge avversario per ricostruirne amicizie, legami e spostamenti sospetti: è quasi un pedinamento digitale.
    – Nei social network, come nella vita, ci sono anche i molestatori e i predatori sessuali, ma in questo ambiente sono più spavaldi e invadenti, perché sanno (o credono) di essere anonimi e impossibili da rintracciare.
    – Si creano anche nuove forme di bullismo (il cosiddetto cyberbullismo), come le videorisse, vale a dire scontri organizzati e pianificati per riprenderli con i telefonini e poi pubblicarli sui social network, o il trolling (provocazione a distanza per il puro gusto di rovinare i rapporti sociali di una vittima o farla arrabbiare).

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