Mario Morcellini - AntivirusItaliano | 2020 | 97 pages | ASIN: B08DZ7TDQD | EPUB | 1 MB
Da quando si è scoperta l’esistenza del Coronavirus, siamo stati bombardati da informazioni da parte dei mass media e non solo. Ciascuno di noi, è stato colto impreparato dall’arrivo del Covid-19 e ha cercato di farsi, con razionalità, tra la valanga di notizie, un’idea di cosa ci stesse capitando.
Sono stati giorni concitati e tremendi e molte idee, per molto tempo, sono rimaste confuse. Lo sgomento è stato non soltanto di noi cittadini comuni, ma anche degli esperti e degli organi istituzionali il cui ruolo, in realtà, dovrebbe essere proprio quello di fare chiarezza laddove essa non c’è. Poi, ho avuto occasione di leggere il breve saggio del Professor Mario Morcellini che, con assoluta puntualità e coerenza, è riuscito a mettere in evidenza aspetti della nostra vita, in parte antecedenti e in parte successivi, all’arrivo del virus, che agli occhi di molti erano passati inosservati.
Morcellini, mi ha spinto a fare alcune riflessioni sulle nostre paure e preoccupazioni relative alla necessaria distanza fisica che ha imposto il Coronavirus: abbiamo sofferto di questa costrizione ma non abbiamo tenuto conto, come ci fa notare il Professore, che prima del virus eravamo lontanissimi “socialmente” senza che nessuno, però, se ne lamentasse.
Ho ragionato, inoltre, su quanto sia vero che prima del Coronavirus, avremmo dovuto sentirci smarriti per la perdita sostanziale dei nostri ruoli sociali: di giornalista, esperto, genitore e così via. Abbiamo permesso, tutti, che i social prendessero il nostro posto contribuendo, anche senza volerlo, alla diffusione di quella informazione caotica e frammentaria tesa a depauperare il ruolo di ciascuno di noi.
Abbiamo pensato, erroneamente, di poter essere tutto e di dire qualunque cosa. Però, anche gli eventi più dolorosi portano con sé un insegnamento e credo che questa volta potrebbe essere quello di riconsiderare la sostanza di noi stessi e del rapporto con gli altri piuttosto che la forma. Vi dovrà essere un “dopo” Coronavirus, tutto da costruire senza atteggiamenti eclatanti ma, pur non rinnegando gli effetti del progresso del nostro tempo, dovremo modificare la nostra scala dei valori, prestando maggior attenzione alle relazioni interpersonali più che ad ogni altra cosa.