La Torre

Si tratta di tre scritti che richiamano il mito o simbolo della Torre, cioè di quella spinta verso la verità e il bene, che nonostante sembri illusoria di fronte alla cruda realtà delle cose, ha pur contrassegnato la storia dell'uomo dall'esperienza religiosa come prima forma di cultura dei popoli allo sviluppo di forme sempre più varie e complesse di conoscenza e moralità, capaci di dare espressione a quella ricerca o ansia dell'assoluto che la specie umana ha pur sempre dentro di sé e che, a un filosofo particolarmente aperto ai paradossi e ai voli mentali, può sembrare riflessa e misteriosamente ampliata nel divenire e nell'evoluzione del cosmo: una tensione che sembra ancora trovare nella parola Dio il suo segno supremo o - per converso - l'ultimo ostacolo da superare. E' qui che sembra poter puntare il compito della filosofia come ricerca del senso di ogni piccola o grande storia: una possibilità che incide non solo sul valore e i metodi della cultura ma, in particolare, sulla funzione attuale delle chiese, in quanto da essa può venire una risposta alla domanda se esse rappresentano o falsano il concetto di Dio come fine assoluto, e quindi il valore di quell'impulso che ha mosso il popolo di Babele a costruire la Torre e a cercare, al di là di ogni differenza di razza, di lingua e di religione, cioè al di là di tutte le forme naturali e culturali della specie, la risposta alla domanda: "è Dio l'assoluta verità?"