Il ritorno di Susej

Chi è la giovane donna in dolce attesa che risponde al nome esotico e intrigante di Eudossia? Una avventuriera d'alto bordo? La grande meretrice di cui all'Apocalisse di Giovanni? O per davvero è la Madonna dell'era dell'Acquario nel cui grembo si è fatto carne per la seconda volta il verbo di Dio? Giovanni Paolo II non ha dubbi: ricevuta in udienza privata la donna e valutato il mistero gaudioso della maternità di lei, le affida una missione planetaria ponendole al fianco come guida un giovane prelato della sua segreteria particolare. Eudossia fa ritorno a Roma quando è già all'ottavo mese di gravidanza e sente subito che l'ambiente della capitale è mutato: il suo amato papa è morto, la città le appare ostile. E in effetti la notte dopo il suo arrivo subisce un tentativo di sequestro nella villa dei Parioli dove è ospite dello zio materno, un famoso avvocato rotale intimo del papa da poco defunto. Il tentativo di rapimento viene messo in atto dagli uomini della PIA, il servizio segreto dello stato vaticano, ma un segno del Cielo vale a renderlo vano. Nel corso dell'irruzione tuttavia muore assassinato lo zio della donna e qualche giorno dopo un altro ospite della villa viene trovato appeso a un pino nei Castelli Romani. I due delitti danno alla vicenda un risvolto poliziesco che costituisce il filone noir del romanzo. Eudossia intanto, e con lei il fedele scudiero monsignor Janek, ha trovato rifugio in Sardegna nel luogo stesso dove nell'inverno precedente aveva concepito la suo creatura. Qui ritrova Sofia, l'amica di quei giorni confusi, e le due donne ora comprendono di essere partecipi di un unico disegno provvidenziale, dal momento che l'una ha prestato al nascituro il proprio grembo, l'altra ha in serbo per lui il latte del suo seno. Il mattino di Ferragosto, nell'atmosfera mitica dell'Atlantide Sardegna, Susej viene al mondo, raccolto dalle mani premurose della nutrice. Il giorno dopo arrivano i Re Magi. Il terzo giorno è la volta di Giuseppe, inviato dall'arcangelo Gabriele a prendere la promessa sposa e il figlioletto e portali al sicuro nella sua casa, a Serdiana, un borgo contadino del Campidano di Cagliari dove lui esercita l'onorata professione di maestro d'ascia. A questo punto la storia riconduce nell'ambiente bellicoso della capitale, dove viene rinvenuta un'enciclica inedita di papa Luciani, secretata immediatamente dopo l'improvvisa morte del pontefice: un documento rivoluzionario in cui si annuncia, tra l'altro, la prossima fine del celibato dei preti e l'estensione alle donne del ministero sacerdotale. Era questa l'arma che occorreva al cardinale Franzoni, il capo carismatico dei progressisti, per avere partita vinta sulla fazione curiale. La sfida si compie nella giornata manifesto del 20 Settembre e il successo di questa uscita pubblica è di tale portata da costituire una vittoria preventiva che mette al riparo i nuovi credenti da ogni rappresaglia. Parallelamente alla sconfitta dei conservatori si consuma la tragedia personale del Grande Inquisitore, il cardinale Carlo Alberto Tellurio, l'onnipotente prefetto della Congregazione del Sant'Uffizio. Gli ultimi capitoli, giocati in chiave intimistica, riconducono all'interno della Sacra Famiglia. Mons. Janek, rientrato a Serdiana dopo una lunga assenza, trova Sofia, la propria compagna, in attesa di una figlia che si chiamerà Maria Maddalena. Il nome è stato suggerito alla madre proprio da Susej e i due amanti comprendono che in esso si racchiude il futuro destino della loro figlia. Resta infine da risolvere l'intimo dramma di Giuseppe combattuto tra la passione per la moglie e la fedeltà al casto modello rappresentato dal suo omologo del racconto evangelico. L'ultimo capitolo contiene l'Apocalisse di Pistis Sofia, uno squarcio visionario del travagliato cammino della cristianità verso la sua palingenesi.