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GLI EREDI DEL CENACOLO terza edizione

Posted By: Barvaz
GLI EREDI DEL CENACOLO terza edizione

GLI EREDI DEL CENACOLO terza edizione by Rassàm alUrdun
Italian | 2009 | ISBN: n/a | 245 pages | PDF | 1.4 MB


Il libro, a differenza di quanto gli è stato maggiormente contestato, ha una nutrita bibliografia : 68 riferimenti ad autori + 51 citazioni di vari testi : letteratura gnostica, fonti apocrife, Vangeli Giudeo - Cristiani; Antico Testamento; Fonti canoniche ( Vangeli canonici, Atti degli Apostoli; Lettere di S.Paolo ); Fonti extra cristiane; Fonti giudaiche; Rotoli del Mar Morto; Opere a cura dei maggiori padri della Chiesa; Fonti Islamiche; Letteratura Medioevale e opere frutto di studi sul paranormale. Il tutto è teso ad affrontare il tema sotto ogni aspetto possibile. Il fatto che Gesù non sia morto sulla croce è convinzione islamica e non solo di chi scrive, come qualcuno ha cercato di contestargli. Il Corano non entra nei particolari di come Gesù non sia morto di crocifissione, per cui, esistono al proposito, molte teorie che qui non si possono riportare per mancanza di spazio. Il Prof. Muhammad Hassnain, si rifà alla teoria del fondatore della confraternita Ahmadyya, Mirza Ghulam Ahmad. Tale teoria, sposata dall'autore, viene ripresa nel libro in presentazione. Ovviamente non mancano i riferimenti storici, quali le comunità Essene in seno alle quali il Maestro Gesù si è formato, fino a raggiungere il massimo grado del percorso iniziatici previsto da tali Confraternite : il titolo di Messia di Aronne. Tutto ciò, avvalendosi di fonti extra-cristiane, delle varie regole e documenti rinvenuti nel Mar Morto, nonché delle citazioni attinte dai principali padri della Chiesa Cristiana. Il libro tratta anche degli “ anni oscuri di Gesù “, ossia quelli che vanno dalla prima adolescenza all'inizio della predicazione itinerante in Palestina. Tale periodo venne trascorso secondo le fonti consultate dall'autore, da Gesù in Oriente, dove tornò dopo la crocifissione, che non gli procurò la morte, fino alla conclusione del proprio ciclo terreno, in tarda età, nella terra del Kashmir. Anche qui, sono state adottati importanti riferimenti che fanno capo ad eminenti studiosi, quali Nicolas Roerich, oltre che a Notovich e Ahbedananda oltre che un mare di citazioni di autori, Pakistani, Persiani, Kashmiri, ecc… Il libro si articola in tre parti : una storica, una esoterica, una teologica La storia Vari autori, sono orientati ad affermare che Gesù non sia mai esistito e che i Vangeli si limitano a rielaborare l'antico mito dell'eroe solare pre-cristiano. Per quanto mi riguarda comunque, ho sempre cercato di sottolineare che il simbolismo di un fatto non implica automaticamente che questo non debba essere storico o reale. Esistono innumerevoli biografie parallele…d'altra parte se le coincidenze tra un dramma storico e uno anteriore autorizzano a sostenere che il primo è un mito che si ispira al secondo perché c'è un chiaro antecedente, allora dovremmo pensare che il Presidente Kennedy non sia mai esistito e mai assassinato quindi, in funzione dell'impressionante quantità di coincidenze che la sua morte presenta con quella di Lincoln….E allora non pensiamo più al corpo di Osiride mutilato in 14 pezzi come le stazioni della Via Crucis di Gesù; non pensiamo più ad Iside piangente in cerca di Osiride come se fosse la Maddalena alla ricerca di Gesù quando trova il sepolcro vuoto e basta soprattutto a pensare e recitare il monotono ritornello dell'analogia della vita di Gesù con il culto solare pre-cristiano che prevedeva : una vergine come madre, un dio come padre, una morte violenta seguita da una resurrezione ecc… L'esoterismo E qui c'è il reparto “ oggetti gnostici “, le varie scuole di pensiero che hanno poi ripreso la vita e gli insegnamenti di Gesù, come, in pratica ho accennato in precedenza, cioè che i Vangeli non raccontano un'esistenza reale, ma un insegnamento comunicato in un linguaggio simbolico sotto l'apparenza di una storia. Ed ecco “ apparire “ tutti gli insegnamenti segreti di Gesù, nonché gli scritti e i famosi Vangeli gnostici, sulla cui impostazione metafisica, ne sono derivati altri ad estrazione Manichea. Ovviamente, qui ci troviamo di fronte ad importantissime fonti che, di riflesso, rivestono anche carattere storico. Sarebbe da veri imbecilli buttare tutto nella spazzatura, come qualche ben pensante erudito di cui parlavo prima vorrebbe fare, poiché ritiene tali fonti inattendibili… Io dico invece che fino a quando la gnosi cristiana verrà considerata uno scheletro nell'armadio o un eresia da bruciare, non si farà mai vera luce sulla Chiesa e sulla cristianità, né si potrà fare o auspicare, quella giusta introspezione e conseguente autocritica alla quale allude Giovanni Paolo II. Da studioso di esoterismo islamico, non ho potuto fare a meno di sottolineare “ il legame tra islam e cristianesimo, proprio attraverso quelle comunità gnostiche che, passate all'islam, hanno mantenuto inalterato il proprio impianto metafisico, che è stato adattato alla nuova teologia dominante, quella islamica “. La teologia filosofica ( Sulla natura divina ) Nella speranza di fare cosa gradita al lettore, ho cercato, nel modo più semplice possibile, di trasmettere oltre al sentimento di fede, anche come può avvenire l'approccio con Dio, attraverso plausibili ragionamenti, non relegati solo agli esperti in materia o a presunti .Sono innumerevoli e molto diverse tra loro le risposte che la “ragione” ha dato alle domande su Dio. Nel pensiero greco (Platone , Aristotele, Stoici, Plotino) Dio è una realtà del tutto trascendente, estranea alle vicende di questo mondo. Nel pensiero cristiano (San'Agostino, Sant'Anselmo e San Tommaso) Dio è concepito come “Persona” ad un tempo trascendente e immanente e la sua esistenza è “dimostrabile” razionalmente attraverso la prova “ontologica” o la prova “cosmologica”. Il problema Dio è uno dei temi centrali del pensiero filosofico. Dai greci antichi fino a noi, gli uomini non hanno mai cessato di porsi questo interrogativo: «Esiste Dio?». Per duemila anni, la definizione di Aristotele della filosofia come scienza dell'essere (ontologia) e come scienza del divino (teologia) ha determinato la storia del pensiero occidentale. Il mio approccio ai temi trattati è di tipo mistico. Non è comunque mia pretesa impostare un trattato teologico, anche perché si tratta di pochi concetti che in questa sede discuteremo : 1 ) - Il Verbo di Dio - Lo Spirito di Dio 2 ) - Il Concepimento divino di Gesù - sua natura divina Tali concetti sono subordinati al concetto della Creazione elaborato nell'esoterismo Islamico Nel Corano è ribadito in tre punti che chi prega e si comporta onestamente è approvato da Dio. (2,62- 5,69- 4,124) quindi non già esclusivamente chi segue una fede particolare. “ Certo : quelli che hanno creduto, quelli che praticano l'ebraismo, i cristiani, i sabei, chiunque ha creduto in Dio e nel Giorno ultimo e compie opere buone, avranno la loro ricompensa presso il Signore. Per loro nessun timore, non saranno afflitti.” Per cui il musulmano è tenuto ad accettare e rispettare tutte le fedi come provenienti da Dio ed a non imporre le sue regole e la sua fede. (2,256)"nessuna costrizione in fatto di religione” Per il Corano sono tutti musulmani i credenti in un profeta ed in un libro sacro. Ciò è espressione di un autentico ecumenismo (termine che significa "insieme delle terre" ) ,un dialogo tra le religioni non falsato dalla pretesa più o meno subdola di questa o quella di essere "più rivelata" delle altre. Le religioni sono di Dio (o meglio la pulsione di fede oltre il loro aspetto burocratico ) , non di Gesù, di Maometto o del Buddha. Se Dio avesse voluto, dice il Corano, tutti i popoli avrebbero lo stesso credo, se così non è, va rispettata una ragion d'essere superiore. Dio è unico, e ci dimostra altresì il perchè della diversità delle religioni : “ A ciascuno Noi abbiamo assegnato una legge e una regola; e se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi un popolo unico. Ma egli ha voluto mettervi alla prova con ciò che vi ha dato. PERCIO' GAREGGIATE NELLE OPERE BUONE. A Dio tutti ritornerete, ed Egli vi illuminerà circa le vostre divergenze “. ( V, Al-Ma'ida : 48 ) L'apparente diversità dei messaggi è conseguente a quella dei popoli. Ogni fede autentica porta a Dio, come i fiumi portano al mare. Nel mondo tutto svanisce, ogni forma naturale e culturale perisce, ricorda il Corano, per cui solo canalizzando la propria esistenza contingente al sentimento mistico dell'Unico non ci si smarrisce. Casi di fanatismo ed incomprensione di questa o di altre religioni , se vogliamo guardare alla sostanza, non ci devono sviare. Esattamente come distinguiamo il Vangelo dall'inquisizione come un'aberrazione fatta dagli uomini in nome di Dio così dobbiamo separare i casi di fondamentalismo islamico dal Corano. Il rispetto per il prossimo comprende anche il rispetto per le altrui idee. Ci sono molte religioni, ci sono molti partiti politici anche in netta opposizione fra di loro. Ognuno espone le proprie idee, considerando che sono le sue e che non vanno imposte al prossimo. Se non c'è questo rispetto, c'è una piccineria mentale che porta al fanatismo e al terrorismo, e questo non è né intelligenza, né religione, e ancor meno Fede. Il primo riguardo al fatto che Gesù non sia morto sulla croce, il secondo su importanti riscontri scientifici ( storico-archeologici ). Come ho anticipato nelle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi, il libro è costituito principalmente da tre parti : una storica, una esoterica ed una teologico - filosofica. Nella stessa sede ho fatto cenno della fitta bibliografia, integrata da numerose citazioni di varie fonti 1 - La teoria sufica della creazione denominata “ il Rinnovamento della Creazione ad ogni istante “ . Citerò solo le cose meno complesse, tanto per non appesantire i concetti, che fin qui ho cercato di rendere espliciti il più possibile : basterà attenermi strettamente al Corano, ricordandovi che quest'ultimo, ha un concetto che contrasta in un certo senso con quello biblico, riguardo la creazione. Essa è così descritta : “ E sicuramente Noi abbiamo creato i cieli e la terra e ciò che c'è fra di loro in sei giorni, senza che tuttavia fatica ci abbia colto “ ( V : 38 ) Non troviamo “ e il settimo si riposò… “ e se pur nelle Sure XXII ( 47 ) e XXXII ( 5 ), si accenni a mille anni corrispondenti ad un giorno, si è propensi a pensare che un giorno corrisponda all'esistenza dell'umanità sulla terra, dalla Creazione alla Resurrezione : " siete rimasti solo un giorno " ( Tà-Hà : 101,104 ). Inoltre, altri versi dicono esplicitamente che “ Dio comincia e ricomincia la creazione “( Ar- Rum : 11 ) e tale concetto è ripetuto nel versetto 4 della X Sura : " A Lui tutti ritornerete, promessa di Dio veritiera. E' Lui che ha iniziato la creazione e la reitera per compensare secondo giustizia coloro che credono e compiono il bene…" Da quanto detto, quindi, è implicito che il tempo per Dio, non esiste, essendo un qualcosa confinata alla materia, per cui, il mantenimento del creato, che nulla costa come fatica a Dio, è atto di creazione costante, perchè tutta l'energia del creato proviene da Dio. E' da ricordare che la terra non è l'unico mondo abitabile : “ Dio ha creato sette cieli e altrettante terre “ ( 65 : 12 ) e il sette, non è un numero specifico, ma inteso come una più grande pluralità, come veniva inteso, d'altronde, nei popoli semitici. Molte volte ho espresso il mio punto di vista, che coincide poi con il principio filosofico sufi del tutto che è nulla, riprendendo quanto espresso segnatamente nel versetto 88 della XXVIII Surat . Siamo tutti, uomini, angeli, demoni, animali, cose, universo compreso, solo una proiezione del pensiero di Dio, ecco spiegato quanto racchiuso nelle parole del versetto 88 della Surat Al-Qasas : “ Tutto perirà, eccetto il Suo Volto. A Lui appartiene il giudizio e a Lui sarete ricondotti “ 2 ) - Il Verbo di Dio - Lo Spirito di Dio Come ripeto più volte nel mio libro, Gesù nell'Islam, non è un semplice profeta come gli altri, egli è il Verbo di Dio e chiamato specificamente “ Spirito di Dio “. Differenza tra essere umano e Gesù : Il genere umano ha avuto origine dall'uomo, voluto da Dio, che lo creò in modo che potesse perpetrare la propria specie, portando con se quella parte divina che lo caratterizza. “ Dopo che l'avrò ben formato e avrò soffiato in lui del Mio Spirito, prosternatevi davanti a lui “ ( Al - Hijr : 29 e Sad : 72 ) Ecco quindi che l'uomo assume il ruolo principale nel Creato : dovrà tornare al Padre benché mandato nel mondo materiale, ecco come un idea di Dio diventa miliardi di esseri umani, che lavorano, che amano, che regnano, che soffrono, che gioiscono, che vivono e che muoiono continuamente. Capisco perfettamente che si tratta di concetti complessi, che non si possono esaurire in una conferenza, ma provate a pensare, dando un occhiata a quanto abbiamo precedentemente dichiarato circa la Creazione : tutto il Creato è solo una proiezione del pensiero di Dio, così come lo è l'uomo, il quale tuttavia, è stato dotato di libero arbitrio in modo da rendersi responsabile delle proprie azioni, giuste o sbagliate che siano. Ovviamente, il Misericordioso non abbandonerebbe mai le sue creature a se stesse, senza offrigli l' opportunità di poter percorrere una via sicura, che non le faccia sentire sole, e il modo per assicurare la Sua presenza tra gli uomini, è quella di incarnare il proprio Verbo, per far sì che questi possa essere di guida al genere umano. Tale necessità, prevista dall'Altissimo, scatta, osserva il Prof. Pincherle, ogni qualvolta la spiritualità sta per scadere in modo preoccupante nel genere umano. * 3 ) - Il Concepimento Divino di Gesù Ecco allora la Shekinà, presenza di Dio tra noi, fenomeno di cui si parla dalla più remota antichità **, attraverso il Concepimento divino, cosa che avviene, così com'è stato per Gesù, per mezzo dello Spirito di Santità, Gabriele ( che è una analogia formale della Divina Conoscenza ) attraverso una creatura umana che abbia particolari doti spirituali ( la purezza è intesa nello spirito ). Natura Divina di Gesù Maria ( Maryam ), grazie alla sua purezza, venne scelta dal Vivente ( sia Lode a Lui, l'Altissimo ) per concepire Gesù. Il termine “ purezza “, viene spesso collegato al concetto di verginità, intesa nel senso letterale della parola. “ I dotati d'intelletto “ ( Al - Imran : 7 ), cioè coloro che percepiscono attraverso la propria mente, quali persone in equilibrio con se stessi, l'Onnipresenza divina, comprendono che il termine purezza, significa adattabilità totale, la capacità di vivere il momento, di fondersi con esso e di gioire di tutto ciò, riconoscendo la perfezione divina. La gioia rivela e testimonia la consapevolezza, anche solo percettiva, della perfezione divina. Maria viene scelta per mettere al mondo Gesù ( pace e benedizione su di lui ). La Surat XIX, che è intitolata appunto, Maryam ( che Dio sia soddisfatta di lei ), ci riporta così : 17 ) “ Tese una cortina tra sé e gli altri. Le inviammo il nostro Spirito ( 1 ) che assunse le sembianze d un uomo perfetto “ 18 ) “ Disse Maryam : “ Mi rifugio contro di te ( 2 ) presso il Compassionevole, se di Lui sei timorato! “. 19 ) “ Rispose : “ Non sono altro che un messaggero del tuo Signore, per darti un figlio puro” 20 ) “ Disse: “ Come potrei avere un figlio, che mai un uomo mi ha toccata e non sono certo una libertina ? “ 21 ) “ Rispose : “ E' così. Il tuo Signore ha detto : “ Ciò è facile per me…Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra. E' cosa stabilita. “ 22 ) “ Lo concepì e in quello stato, si ritirò in un luogo lontano “. Note : 1 - ( Surat XIX, vers.17 ) “ Il Nostro Spirito “ in questo caso è l'Arcangelo Gabriele ( l'arcangelo con tanto di ali è solo una rappresentazione mistica, nell'Islam sapienziale è l'equivalente del concetto di Spirito Santo ma non inteso come persona divina bensì come Attributo divino) . 2 - ( Surat XIX, vers 18 ) : Maryam pensò di essere desiderata come donna e si rivolse al Signore * RACCORDO CON LE TEORIE ESPRESSE DAL PROF PINCHERLE per assicurare la Sua presenza tra gli uomini, Dio incarna il proprio Verbo, per far sì che questi possa essere un punto di riferimento per il genere umano. Tale necessità, prevista dall'Altissimo, scatta ogni qualvolta la spiritualità sta per scadere in modo preoccupante nel genere umano. * Essa si è già verificata prima di Gesù, con Krisna e Melkisedek ( di quest'ultimo ne troviamo traccia in Enoch, Isaia, e Lettera di San Paolo agli Ebrei ), ma, sempre secondo Pincherle, questo fenomeno si è verificato addirittura anche prima di Krisna, per cui il ricordo si perde nella notte dei tempi. Gesù, secondo l'autore di tale teoria, sarebbe il V Messia, così come ipotizzato nella teoria dello Zed a 5 piani ( uno per ogni Messia ). Ovviamente, come ho già accennato, si tratta pur sempre di supposizioni, che però ritengo più attendibili di alcuni dogmi a volte difficili anche da capire. Altro punto, in parte condiviso con Pincherle, è il significato della parola Messia ed il metodo di riconoscimento di quest'ultimo. Chiarisco subito che concordo totalmente con il fatto che la designazione del Messia, corrisponda a quella di Verbo di Dio, quale prerogativa di Dio senza possibilità di deroghe, tali da non poter essere sostituiti dal più noto : “ unto dal Signore per mano sacerdotale” …come invece siamo abituati a leggere dalle Scritture. L'accordo totale, invece, non c'è circa la presenza del sigillo sacerdotale sul petto del Messia, nonostante vi sia chiara traccia nel libro apocrifo dei segreti di Enoch ( Cap. III : 19 ), nonché un riscontro canonico in Isaia ( IX - 5 ) : “ nasce il bambino, ci è regalato il figlio. Ha sul petto il sigillo principesco ( lo Shin ? ) : si chiamerà Mirabile consiglio “ Questa è la traduzione letterale del Prof. Pincherle, che differisce da quella riportata ad esempio dalla Bibbia di Gerusalemme ( ed Paoline - ed EDB ) che è una delle più accreditate, stesso capitolo, stesso versetto : “ poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità : ed è chiamato : Consigliere ammirabile “ Ora, non è per dare ragione all'una o all'altra traduzione, ma solo perché, anche se non ci fossero discrepanze nelle versioni citate, il sottoscritto le ritiene più come espressioni simboliche che letterali, per cui non ritiene determinante se la traduzione letterale sia corretta o meno, ma crede però, che sia stato utile citare una sensazione molto acuta come quella osservata da Pincherle. E con questo, credo di essere stato abbastanza esauriente anche nei confronti di chi è chiuso al dialogo, arroccato su di un catechismo che nessuno, tanto meno il sottoscritto, ha intenzione di demolire. Chi scrive conosce benissimo le cose di cui parla e non si limita a riportare questo o quella citazione perché gli è piaciuta o perché ne è rimasto “ rapito “… ** Continuando con Pincherle, parlando del fenomeno della Scekinà ( presenza di Dio tra noi ), troviamo che esso era presente in tutte la civiltà Semitiche, ognuna con le proprie caratteristiche. Ora, si tratta solo di considerare la possibilità che le condizioni verificatesi in Palestina 2000 anni fa, si siano avute altrove ed in altre epoche, così come non si potrebbe escludere che tale eventualità si possa ripetere nel tempo. Ovviamente, esistono anche citazioni “ che non fanno testo “ perchè la loro sussistenza non è indispensabile nel determinismo di un dato evento, ma non è per questo che esse non rivestano ugualmente la loro importanza : ecco perché, anche se è pur vero che su alcune citazioni delle maggiori opere ispiratrici del mio libro, permangono i dubbi del sottoscritto ( così com'è vero che non mi trovi d'accordo con alcune teorie, sempre espressi in quella sede, che non ho mancato di specificare in premessa, e talvolta, anche durante il racconto ), ciò non toglie che esse siano degne di nota. PARTE STORICA ho sempre cercato di sottolineare che il simbolismo di un fatto non implica automaticamente che questo non debba essere storico o reale. La vita di chiunque può essere interpretata come un simbolo, o addirittura identificata con diversi miti : pensiamo ad esempio a qualche antico poema. Avete mai pensato ad un'Odissea esoterica nella quale il protagonista è l'uomo in cerca del suo Sé Superiore, ostacolato tenacemente da elementi inferiori che, per forza di cose si porta dietro ( in questo caso sono gli uomini dell'equipaggio e compagni di viaggio e d'avventure ), e da una schiera di mostruosità che s'incontrano lungo la propria strada, che altro non sono che le paure e gli automatismi inconsci; infine il periglioso quanto farraginoso e difficile ritorno a casa, quasi a simboleggiare un ciclo di nascite e rinascite ? Il buon Gurdjieff, c'insegna che la prima Legge dell'Universo è quella del tre, secondo la quale ogni situazione è il risultato di tre forze : positiva, negativa, neutralizzante. Nella prima prova vediamo in Ulisse il principio positivo della forza; nella seconda il principio negativo della pigrizia e dell'abbandono; nella terza Odisseo, viene neutralizzato nella sua personalità …e come abbiamo visto, diventerà “ Nessuno “, spogliandosi delle identificazioni di cui si nutre la mente inferiore. E così continuando… ( se facciamo mente locale esistono molte storie che si prestano ad essere inquadrate in chiave esoterica ). Ricordando che questo poema, attribuito ad Omero, è stato composto nell'arco di 10 anni, non si esclude se da una scuola o da una singola persona…ma sia nell'uno che nell'altro caso, c'è da credere che l'opera trae ispirazione da fatti realmente accaduti ( i ritrovamenti archeologici ne danno conferma più delle ipotesi ). SUL SUFISMO l'Islam si compone da una parte esteriore ( Zahir ) e da una interiore ( Batin ). Il primo è costituito dall'osservanza delle leggi, il secondo, che riferisce alla conoscenza di Dio, è riconducibile al Sufismo : la conoscenza dell'Eterno libera il soggetto dall'esistenza individuale, per liberarsi della quale, il discepolo segue un metodo che gli permette attraverso il Jihad ( sforzo sulla via di Dio ), di conquistare la possibilità di potere raggiungere quella spiritualità necessaria per potersi congiungere con il Padre ( questo è il vero significato di Jihad, non già quello attribuitogli dai mass media o anche da non veri musulmani : la “ guerra “ a cui l'Islam fa riferimento è una guerra interiore e non già intesa nel senso letterale della parola ). Ovviamente non si tratta di corsi accelerati o patacche, a cui siamo stati abituati ad assistere ( vedi Lauree fasulle o inconcludenti ), bensì di un percorso iniziatico, che in genere dura tutta una vita. in effetti un sufi autentico, di una Confraternita storica, usa dire: "Sono sulla Via", anziché affermare: "Sono un sufi". Le istruzioni sono corsi regolari a trance di sette anni. Vi sono gradi (apprendista, allievo, maestro)che non si conquistano facilmente. Il sufismo non è differente dal misticismo di tutte le religioni. Il misticismo viene da Adamo. Esso ha assunto strutture e forme differenti durante molti secoli; ad esempio, il misticismo di Gesù, dei monaci, degli eremiti e del Profeta Maometto. Un fiume passa attraverso molti paesi ed ognuno Lo rivendica per se. Ma è un unico fiume. La verità non cambia; cambia la gente. La gente cerca di possedere la verità e tenerla per se, lontana dagli altri. Ma nessuno può avere il possesso della verità. La via del sufismo è innanzi tutto l'eliminazione di qualsiasi intermediario fra l'individuo e Dio. Il fine è agire come un'estensione di Dio, e non come una barriera. Essere un sufi è servire ed aiutare gli altri, e non semplicemente star seduto a pregare. Essere un vero sufi vuol dire rialzare chi è caduto, asciugare le lacrime di chi soffre, accarezzare l'orfano e chi non ha amici. “ Esistono varie definizioni e varie ipotesi sull'origine del Sufismo, in realtà, il Sufismo, come ricerca interiore, è nato con l'uomo. Possiamo dire tuttavia, con più precisione che nel VII secolo, quasi contemporaneamente alle grandi comunità monastiche del mondo cristiano, una minoranza di religiosi Islamici si riunì in confraternite, alla ricerca di una più autentica e profonda adesione spirituale con l'Eterno. A causa del mantello di lana grezza che indossavano, quei religiosi, vennero chiamati Sufi, cioè “ coloro che vestono di lana “ Secondo Seyyed Hossein Nasr ( un maestro sufi contemporaneo ), “ la via spirituale “ che ha rappresentato nei secoli la dottrina più esoterica di tutta l'area musulmana, raccoglie e perfeziona il messaggio di tutte le religioni rivelate, di cui riconosce il valore in quanto manifestazione di un'unica e primordiale religione