Riccardo Calimani - Storia degli ebrei italiani Vol. 2. Dal XVI al XVIII secolo
Italiano | 2016 | 450 pages | ASIN: B00JEPFLO2 | EPUB | 1,3 MB
In questo secondo volume della sua monumentale opera di ricostruzione della presenza ebraica in Italia, Riccardo Calimani ripercorre i tre secoli cruciali che vanno dall'espulsione nel 1492 degli ebrei dalla Penisola iberica e da tutti i domini spagnoli alla Rivoluzione francese (1789) e all'Impero napoleonico, fino alla Restaurazione di inizio Ottocento. Una storia contrassegnata da una radicale redistribuzione territoriale degli insediamenti ebraici - presenti, dal Cinquecento, quasi esclusivamente nelle regioni centrosettentrionali del nostro Paese - e, dal punto di vista politico e religioso, dalla poderosa influenza dell'Inquisizione e dai rigori della Controriforma.
Punto di svolta decisivo di questa fase della storia della comunità ebraica italiana è l'istituzione del ghetto romano («il serraglio degli ebrei») sancita dalla bolla di Paolo IV Cum nimis absurdum del 1555. Una scelta di segregazione, quella del ghetto, ideata a Venezia nel 1516, che si sarebbe estesa da Roma a numerose città della Penisola. E se è vero che fu applicata in modi diversi dai principi e signori locali, che agivano in funzione della loro autonomia dalla Santa Sede o per semplice convenienza di potere, a rimanere invariato fu invece il rapporto contraddittorio tra mondo cristiano e mondo ebraico, in bilico tra bisogni e interessi concreti (i banchi di prestito, le tasse e le contribuzioni forzose) e le ricorrenti pulsioni teologiche contro il «popolo maledetto», sfociate spesso in comportamenti discriminatori e violenti: prediche coatte, battesimi di minori senza l'assenso dei genitori, roghi di libri, espulsioni attuate o solo minacciate. Emblema di tale ambivalenza è la controversa figura del «marrano»: ebreo, costretto alla conversione suo malgrado, legato alle proprie origini e alla pro- pria identità culturale e religiosa, non fu ben accetto né dai cristiani né dagli ebrei e diventò, con le sue molteplici identità dovute al contatto con genti e terre straniere, sia un formidabile intermediario economico e culturale nell'area del Mediterraneo, sia «un ambiguo fantasma capace di turbare il sonno di tanti ebrei e cristiani in Europa».
Lungo i tre secoli raccontati da Calimani si snodano le peripezie di un gruppo esiguo di individui che fu sempre al centro di eventi storici epocali, nel doppio ruolo di vittima predestinata e di attivo protagonista della vita culturale ed economica del nostro Paese, ai suoi primi passi verso la modernità. Un'avventura, quella della comunità ebraica italiana, irta di pericoli e di contraddizioni, ma che rivela una sorprendente e insopprimibile vitalità.