1915 - 1918 La Grande Guerra della povera gente

in quegli anni, il punto d’approdo di tutte le tradotte militari, in arrivo da ogni parte d’Italia e sulla stazione di Cavazzale (Vicenza), snodo nevralgico sulla tratta verso Schio, a ridosso del fronte. E racconta anche del coraggio di quanti recuperavano i feriti, sotto il tiro dell’artiglieria nemica, dell’abnegazione del personale sanitario negli ospedali da campo e dell’impegno dei civili per dare conforto ai soldati, inviando al fronte viveri e indumenti. Alcune pagine sono dedicate alla fortificazione del capoluogo berico, attraverso una serie di trincee, scavate in gran segreto, come se si trattasse di addestramento dei soldati, per permettere la resistenza di Vicenza, per almeno tre giorni, nel caso gli austriaci fossero riusciti a dilagare nella pianura. E a questo proposito Rosset racconta anche del voto fatto dai vicentini alla Madonna di Monte Berico, chiedendo che la città fosse risparmiata dal disastro. Le autorità civili e religiose promisero alla Vergine che le avrebbero dedicato una giornata di festa solenne, l’8 settembre, giorno della Natività di Maria e che avrebbero eretto una chiesa, dedicata alla Madonna della Pace, in zona Stanga. A cent’anni da quei fatti, Galliano Rosset offre l’opportunità a tutti, soprattutto ai giovani, attraverso la sua arte e la sua meticolosa conoscenza storica, di ricordare gli eventi che sconvolsero il mondo e il sacrificio dei nostri padri e di apprezzare, adoperandosi per conservarlo, il bene supremo della pace.