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    Alain Mabanckou - African psycho

    Posted By: SSCN1926
    Alain Mabanckou - African psycho

    Alain Mabanckou - African psycho
    Italian | 66thand2nd | 2015 | EPUB | Pages 137 | ASIN: B017KJHD3U | 1.55 Mb


    Il carrozziere che vuol diventare assassino è un disastro

    Marco Belpoliti, Tuttolibri - La Stampa

    Il disegno di Gianluigi Toccafondo occupa la copertina di African psycho di Alain Mabanckou. L’immagine continua nella quarta riprendendo un particolare, quello della donna vestita di bianco posta a sinistra, ingrandendo la scena di un centimetro o poco più. Effetto straniante: l’immagine è cupa e fluttuante; ci sono figurine che si muovono nello spazio disegnato dal bianco e dal nero. Scena notturna in una periferia urbana, forse una baraccopoli.
    Il lavoro dell’artista nato a San Marino fa pensare a qualcosa di tenebroso; in realtà la storia che lo scrittore francese di origine africana ha architettato e scritto possiede anche un andamento comico. Il protagonista, Grégorie Nakobomayo è un imbelle, uno di quei personaggi picareschi che ritroviamo nella letteratura spagnola ed europea del Seicento, ma anche un discendente degli attori delle slapstick cinematografiche. Brutto, sporco e anche un poco cattivo, il protagonista del romanzo è un carrozziere: picchia sulle lamiere delle automobili tutto il giorno, ma aspira a essere ben altro.
    L’autore, docente di letteratura francofona in America, ha letto di sicuro American psycho; qui troviamo la medesima storia però rovesciata. Grégorie vuole fortemente diventare un criminale, meglio un assassino; tuttavia non ne ha la stoffa e neppure la forza mentale. Ha un mentore e ispiratore in Angoualima, un assassino plurimo deceduto. Il giovane si reca sulla tomba del criminale e gli parla. Il morto gli risponde. I dialoghi tra loro, a tratti assurdi, sono tra le cose più divertenti del libro.
    Grégorie nella sua carriera di aspirante assassino infila un bastone nell’occhio del fratello adottivo, prende a martellate un notaio, cerca di stuprare una donna. Fallisce in tutti e tre i casi. È un professionista dell’insuccesso. Pianifica l’assassino di una prostituta. Ci vive insieme, e si prepara a ucciderla. Non dirò come va a finire, per non rovinare il finale. Con i suoi colpi di biacca, con i neri e i bianchi sfumati, Toccafondo produce uno spazio dilatato e fluido. In questo caso, ma non solo, è decisamente livido; interpreta la storia di Grégorie Nakobomayo, che è insieme plumbea e ridicola, assurda e patetica, con il suo stile instabile. Silvana Amato, la grafica, ha collocato il titolo in rosso al centro della copertina, su un’ampia campitura bianca. Un bel libro, un grande disegnatore, un artista. Da guardare, da leggere.