Eric H. Cline, "Armageddon: La valle di tutte le battaglie"
Bollati Boringhieri | 2016 | ISBN: 883392727X | Italian | EPUB/AZW3 | 248 pages | 1.3/1.9 MB
Bollati Boringhieri | 2016 | ISBN: 883392727X | Italian | EPUB/AZW3 | 248 pages | 1.3/1.9 MB
Cline racconta minuziosamente, lentamente, come un tempo davanti al fuoco, con il ritmo che era degli aedi e dei menestrelli. Racconta una unica, interminabile battaglia durata dal 2350 avanti Cristo, quando un faraone annientò i cananei, fino ad oggi, alle guerre di Israele. Unico il luogo: la pianura di Jezreel, vicino all’antica Megiddo, una piccola valle intrisa di sangue sulla strada che portava, da tempi immemorabili, dall’Egitto all’Eufrate. Ci sono lì città e villaggi e campi ben disegnati, ma non riesci a pensarla come un luogo normale con abitanti pacifici e fuochi accesi: tutto vi sembra perennemente morto.
Qui si sono uccisi egizi e amaleciti, filistei e romani, bizantini, musulmani, crociati, mamelucchi, mongoli, francesi, ottomani, inglesi, australiani, tedeschi, arabi, israeliani. Oscuri generali e grandi condottieri, Thumose, Gedeone, Antioco, Vespasiano, il Saladino, Napoleone, Allenby, vi hanno perso la fama o hanno afferrato la gloria. Migliaia e migliaia di uomini sono morti, hanno, invano, invocato pietà, hanno maledetto e hanno pianto. Molti di coloro che vi sono sopravvissuti hanno scritto di sé. A cominciare dal faraone Thumose che ha fatto tutto incidere nella pietra eterna del suo monumento di Karnak; fino al vanitoso generale inglese Allenby che vi schiantò l’impero turco disintegrando il mondo (e gli effetti ancora proviamo).
Ma gli altri, quelli che sono sepolti sotto quella terra e quelle pietre? Quello che penarono quel giorno i condannati, guardando il cielo turchino ma estraneo, la straniera montagna e il fiume indifferente, è rimasto laggiù sepolto nelle tombe senza nome, generazione dopo generazione. Una incandescenza infinita, trentaquattro battaglie in quattromila anni! La guerra è davvero eterna. Ma la valle di Jezreel è il luogo in cui Giovanni ha vaticinato si svolgerà la penultima battaglia tra le forze del Bene e del Male, e gli uomini si arruoleranno con l’Anticristo. Quale altro posto potrebbero essere più adatto? Armageddon: dall’ebraico «har Megiddo’», il monte di Megiddo. E in questa zona, in quella che fu la Siria romana, anche l’islam ha posto lo scenario di un’altra escatologica resa dei conti.
La valle di Armageddon è come una faglia. Qui si scontrano, perché la geografia li condanna, il Nord e il Sud del mondo, gli invasori e quelli che resistono loro. La guerra vi fu scritta nel paesaggio il giorno della creazione e così continua monotonamente il suo cammino. Uomini scagliano frecce, colpiscono con le lance, rispondono al fuoco di fucili e cannoni. Poi scompaiono di nuovo aggiungendo la loro piccola quota ai morti del mondo.
Domenico Quirico, La Stampa
Eric H. Cline è docente nel Dipartimento di Lingue e civiltà classiche del Vicino Oriente e Direttore del Capitol Archaeological Institute presso la George Washington University. Ha al suo attivo 30 campagne di scavo in Israele, Egitto, Giordania, Cipro, Grecia, Creta e negli Stati Uniti, tra le quali nove campagne presso il sito di Megiddo (l’Armageddon della Bibbia), in Israele, di cui codirige il sito archeologico, così come codirige il sito di Tel Kabri, nello stesso Paese.
Ha vinto per ben tre volte il Premio «Best Popular Book on Archaeology» della Biblical Archaeological Society, è spesso apparso in televisione e in radio ed è prolifico autore di articoli scientifici e di libri divulgativi, tra i quali The Battles of Armageddon. Megiddo and the Jezreel Valley from the Bronze Age to the Nuclear Age (2000), Jerusalem Besieged. From Ancient Canaan to Modern Israel (2004), From Eden to Exile. Unraveling Mysteries of the Bible (2007), Biblical Archaeology. A Very Short Introduction (2009) e The Trojan War. A Very Short Introduction(2013).
“1177 a.C.” è il suo primo libro tradotto in italiano, seguito nel 2016 da “Armageddon”.