… quel 15 DICEMBRE del 1953 by Carmine di Rubba
Italian | 2009 | ISBN: n/a | 87 pages | PDF | 2.9 MB
Italian | 2009 | ISBN: n/a | 87 pages | PDF | 2.9 MB
Quale attività più affascinante se non quella di mettersi davanti ad una pagina bianca col desiderio di riempirla di cose belle, momenti significativi e preziose immagini? Un revival di ricordi. Un tuffo nel passato. Gli episodi affiorano alla mente con manifeste emozioni. I pensieri prendono forma in lucide parole. Una testimonianza di intenti e di volere. Episodi di rinunzie e di vittorie, di giorni lieti e meno lieti, di speranze e di arrivi. Le riflessioni volano. Cerco nel passato. Come per magia emergono e ritrovo episodi dimenticati, desideri inappagati, schegge di vita vissuta che ieri sembravano scomparsi dalla memoria. Gli avvenimenti accaddero come li racconterò. Li attingo dal magazzino della memoria e da testimone diretto li descriverò senza reticenze. Sì, questa è una parte della mia vita. La mia storia. Una storia simile a tante altre? Merita lo stesso di essere raccontata, se non altro per quelli che ignorano come andarono le cose. Non reclamo alcun encomio o riconoscimento. Desidero aggiungere una sola cosa, ed è questa: il mio affetto per i miei familiari è restato immutato nel tempo: ieri come oggi. Il tutto in: ricordi unici e gli avvenimenti più rilevanti. E prima che le immagini sbiadiscano o si perdono nel magazzino della memoria, colgo l'occasione al volo, consapevole di aver aggiunto un tassello in più al mosaico della mia vita. Tutte le volte che sento il bisogno di ritrovare la parte migliore di me, di rallegrarmi lo spirito, preferisco il silenzio. Nel silenzio ritrovo la pace e quando sono in questo stato d'animo mi fermo a pensare. Questa volta mi concedo più tempo. Lo faccio con più dedizione, per richiamare alla mente i ricordi più belli dell'infanzia, dell'adolescenza e della ragione. Flash di vita che hanno un fascino particolare: i migliori! Perchè non posso permettere al tempo che porti via i miei ricordi come nuvole al vento. In questo particolare momento mi torna spontaneo pensare che per un'arcaica magia associativa, i desideri calamitano altri desideri. I ricordi s'inseguono e girano nell'universo della mente attraendosi reciprocamente, come gli astri girano e si attraggono nell'universo delle galassie da millenni. Gli anni se ne vanno come l'acqua che scorre, il momento appena trascorso non torna più indietro. L'età scivola via con passo lieve, ma che importa - suggerisce il saggio -: goditi la vita finché puoi perché alla fin fine che cosa ci guadagni se te ne pentirai? Una carrellata di ricordi. Si sviluppano di poesia in poesia. E, per quanto “frammentata” possa apparire il racconto annulla le distanze, si materializza in luci e pensieri dai variegati colori. Il tema principale è l'Amore. Non quello contrabbandato come allegrezza di positivi sentimenti, là dove solo il corpo parla. Non amore come espansione. Ma, finta gioia, manifesta solitudine e povertà di relazioni. Sì! Motivo antichissimo l'Amore. Come il tempo nulla dura in eterno. E' il potere della scrittura che mantiene in vita quello che per destino naturale perisce. …quel 15 dicembre del 1953, ha tutta l'aria di essere è un diario, è un lembo di vero, un pizzico, un piccolo atomo di verità: sembra nulla, ma è tutto. Gli argomenti sviluppati in tutta la sua parte narrativa sono espressi con tale vivezza e concretezza di “immagini” che acquisiscono la loro piena risonanza, trovano un reale compimento e il loro significato. Anche fine del racconto racchiude un fascino particolare. Caratterizzato dal fatto che l'autore conclude descrivendo il luogo dove vive e come vive.