Rossini - Il Turco in Italia (Giovanni Battista Rigon)

Posted By: Sowulo

Rossini - Il Turco in Italia (Giovanni Battista Rigon) [2011]
NTSC 4:3 (720x480) VBR | Italiano (LinearPCM, 2 ch) | 7.9 Gb (DVD5)
Classical | Bongiovanni | Sub: Italiano, English | 153 min | +3% Recovery

Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico propongono di anno in anno, nel corso dei loro “viaggi musicali” attraverso le capitali d'Europa, pregevolissime chicche e autentiche riscoperte, che nelle ultime edizioni troviamo riportate in DVD.
Ultimo uscito, per la Bongiovanni, il delizioso allestimento Turco in Italia , nella versione napoletana, che vedemmo nell'estate del 2009.
Vari sono i cambiamenti introdotti da Rossini per la ripresa del Turco al Teatro Nuovo sopra Toledo nella primavera del 1820, primo tra i quali la scelta di sostituire i recitativi secchi con dialoghi , quella di far cantare e parlare Geronio in dialetto, assimilandolo così al tipo del marito anziano e cornuto peculiare della tradizione legata alla scuola napoletana, e l'introduzione di due personaggi recitanti, la zingara Talinda ed il turco Narbut, alter ego rispettivamente di Zaida e di Prosdocimo. I dialoghi, assai pregevoli nella scrittura, ricchi di ironia, sono drammaturgicamente efficaci e costituiscono il vero pregio di questa versione dell'opera rossiniana, la quale, per quanto attiene alla musica, resta sostanzialmente fedele all'originale del 1814, eccezion fatta per la sostituzione dell'aria d'ingresso di Fiorilla “Non si dà follia maggiore” con la piacevole ma assai meno efficace “Presto andiamo, a spasso, a spasso” ed qualche battuta in più a Prosdocimo, che assurge pienamente al ruolo di deus ex machina della vicenda.
L'idea registica di Francesco Micheli è genialmente efficace nella sua lineare semplicità. Micheli concepisce i personaggi quali proiezioni della mente prima del computer, poi, di Don Prosdocimo, il quale non si separa praticamente mai dal suo laptop. Il poeta in cerca d'ispirazione per il suo dramma buffo, che non vorrebbe didascalicamente tradizionale, materializza l'azione, fornisce le battute ai personaggi, li muove e li arresta a suo piacimento, sino a quando essi non cominciano a vivere di vita propria, coinvolgendolo suo malgrado nello svolgersi degli eventi. Realtà “reale” e realtà virtuale si fondono e si compenetrano.
Efficace l'impianto scenico, realizzato dall'Accademia di Belle Arti di Brera, che asseconda la struttura del Teatro Olimpico limitandosi a coprire il palco con dei tappeti che, costruiti ciascuno con più teli, vanno a costituire i costumi del ballo mascherato del secondo atto. Geniale l'idea del coro degli zingari in abiti neutri e con le carte dei Tarocchi sempre in mano, ora a mostrare gli arcani maggiori, ora, capovolte ed agitate, a simulare le onde del mare. Eleganti i costumi che, con sapienti scelte cromatiche e stilistiche, contribuiscono a connotare assai efficacemente i vari caratteri.
Alla piacevolezza dell'allestimento corrisponde, in massima parte, un'esecuzione musicale convincente e coinvolgente.
Il Selim di Lorenzo Regazzo è praticamente perfetto: ineccepibile per quanto attiene allo stile, elegante nel fraseggio, sontuoso nelle agilità. A tutto ciò fanno da valore aggiunto le straordinarie doti attoriali del basso veneziano, il quale si diverte e fa divertire, sempre attento a non cadere nella trappola della gag facile.
Piacevole la Fiorilla di Silvia Dalla Benetta, coquette ed ammiccante al punto giusto.
Tutto da vedere e dascoltare il Geronio napoletano di Filippo Morace, capace di trasformare il marito attempato e potenzialmente cornuto in un carattere degno della migliore tradizione partenopea.
Un po' sottotono, di contro, il Narciso di Daniele Zanfardino.
Ottimo l'onnipresente Prosdocimo di Giulio Mastrototaro, coinvolgente quanto a verve, mai sopra le righe, sempre alla ricerca del giusto colore da conferire alla frase.
Discreta la Zaida di Concetta D'Alessandro.
Efficaci le parti recitate da Maria Pia Molinari, freschissima Talinda, e Matteo Marchetta, Narbut.
Giovanni Battista Rigon concerta con mano elegante e sicura, attentissimo alla giusta resa dei preziosismi dinamici della partitura rossiniana, risolti con fantasia e gusto. I tempi sono vibranti ma mai concitati, le scelte agogiche sempre pertinenti e volte a conferire all'impaginato rossiniano la brillantezza che gli compete.
Bene il Coro Dodecantus, e complessivamente accettabile l'Orchestra di Padova e del Veneto.
Il DVD si avvale di una presa di suono di buona qualità e ben equilibrata nel missaggio, nonché di una ripresa video sufficientemente attenta.

Alessandro Cammarano


Performer:
Selim - Lorenzo Regazzo
Fiorilla - Silvia Dalla Benetta
Don Geronio - Filippo Morace
Don Narciso - Daniele Zanfardino
Prosdocimo - Giulio Mastrototaro
Zaida - Concetta D'Alessandro
Talinda - Maria Pia Molinari
Narbut - Matteo Marchetta
Orchestra di Padova e del Veneto
Direttore - Giovanni Battista Rigon

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