LA LEGGENDA DI RIPALTA

Per una ricerca scolastica (era il primo anno delle medie) vagavo per le terre di Ripalta. Nel mese di novembre del XX secolo nell'anno 1989. In una giornata di nebbia, mi accinsi ad interpellare diverse famiglie andando di casa in casa. Partendo nel gruppo di abitazioni sopra la chiesa scesi nella zona ove si narrava sorgesse il castello. Riuscì dopo molte ore a raccogliere solo qualche saltuaria informazione, che risaliva a qualche racconto d'inizio secolo. Allora, un po' rattristato, mi prestai ad andare verso il campo ove, secondo le fonti storiche, sorgeva il castello. Il luogo era avvolto da una fitta nebbia che lo rendeva imperscrutabile. L'aria era fredda e densa di umidità. In prossimità della cima dello sperone, vidi avanzare dalla fitta nebbia un uomo di mezz'età, con una folta barba bianca e gli occhi chiari avvolto da uno strano mantello. Pensando che costui fosse il proprietario del campo in questione, mi scusai gentilmente. Sperando che la mia presenza fosse gradita cercai di giustificarmi cercando di accennare i motivi che mi avevano spinto a trovarmi in quel luogo. Ma costui guardandomi intensamente negli occhi mi disse che lui sapeva il motivo della mia presenza e che voleva cogliere l'occasione per raccontarmi una storia ed aiutarmi nelle mia ricerca. Chiamò la storia, la leggenda del castello di Ripalta.
Alla fine per comprovare ciò che mi aveva narrato, prima di congedarsi, mi spiegò in quali luoghi vi erano tracce celate e riferimenti nascosti per ritrovare gli antichi manoscritti in cui erano narrati arcaici misteri.

Ritrovando e consultando gli antichi manoscritti e incunaboli scoprì quanto segue…