Tex Willer n. 050 - I figli della notte

Posted By: rogermore

Tex Willer n. 050 - I figli della notte
Lang: Italian | PDF | 130 pages | 99 Mb


Tex n. 50, mensile: dicembre 1964
I FIGLI DELLA NOTTE
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni e copertina: Aurelio Galleppini e Virgilio Muzzi
Il mondo della luce contro il mondo delle tenebre, un conflitto cosmico che rischia di sovvertire l'ordine delle cose: la posta in gioco è altissima. Nel concilio degli stregoni Hopi, Apaches e Papagos Tex appronta la sua magia contro quella dei Figli della Notte e non c'è niente da scherzare perché, anche se il ricordo di Mefisto è ancora vivo, questi "hanno l'aria di essere più pericolosi". Un'antica profezia, una misteriosa energia che prorompe dalle profondità della terra, il segreto dell'immortalità, piramidi che riemergono dalle sabbie del deserto: la faccenda è talmente pazzesca che va taciuta alle autorità per non rischiare di vedersi rinchiudere in un manicomio. L'apparizione di uno di quegli esseri misteriosi fa andare Carson addirittura in crisi di nervi e Tex ha il suo da fare per calmarlo. Al calare delle tenebre è necessario turarsi le orecchie e bendarsi gli occhi per non subire il malefico influsso dei Figli della Notte e quando sarà il momento di dare battaglia nessuna pietà per il nemico.
Come con gli Hualpai di Mefisto, anche con gli Yaquis Tex adotta la solita tecnica: quella di non fare prigionieri! I suoi sistemi sono come al solito brutali ed efficaci: ne sanno qualcosa gli abitanti di Huerta, costretti ad evacuare il loro villaggio ridotto ad un cumulo di macerie dalla dinamite del ranger. E peggior sorte tocca agli Yaquis che, feriti da Tex, vengono abbandonati al loro destino nel deserto messicano e infine sterminati nell'ultima tremenda battaglia ai piedi delle piramidi. Solo per lo sfortunato Natan, guerriero Yaqui finito sopra un rampone tra le rovine di Huerta, Tex, costretto ad assistere alla sua straziante agonia, esprime quella compassione che di fronte alla morte accomuna tutti gli esseri umani.